2005
2005
8 dicembre 2005
"MARIA,MADRE DEL MIO MAESTRO"
Progetto del Gruppo Artisti U.C.A.I
Realizzazione di Riccardo Lamberti
Il Gruppo degli artisti dell'U.C.A.I. :
BOZZETTO: NICOLA CONSIGLIO.
SCULTURE DI :VINCENZO CIRILLO,GIACOMO FIORENTINO,DONATO FRULIO.
COLLABORAZIONE ALLA REALIZZAZIONE : VINCENZO JUNIOR SORRENTINO.
La speranza è il tema del carro di quest’anno intitolato: “Madre del mio Maestro, Madre della speranza”
-Don Giosuè Lombardo ,preposito curato della Basilica di S.Croce,spiega-
“Si, la frase è stata tratta dal testamento di Giovanni Paolo II. Abbiamo scelto questo tema anche perché la speranza é la virtù dei tempi difficili e quindi particolarmente adatta al periodo che stiamo vivendo, ma come diceva Don Primo Mazzolari “tutto è speranza perché tutto è fatica” Non bisogna quindi solo sperare, ma anche reagire, impegnarsi in prima persona per sbloccarel’immobilità dello stato di cose, che impedisce progresso e sviluppo nella nostra città. Bisogna reagire, soprattutto per le nuove generazioni che stanno crescendo senza valori e non possono certamente promuoversi da sole”
Questa Festa e particolarmente sentita dalla popolazione, molti ritornano dall’estero per assistervi, anche da paesi molto lontani.
“Ci sono diverse famiglie che ogni anno vengono dagli USA appositamente per la Festa dell’Immacolata. Ad esempio Vincenzo Balzano e Rosa Sanzone vengono da Brooklyn e Gennaro Mazza da New York, esempio dell’amore delle persone che emigrano per le tradizioni e i valori della loro terra di origine”.
LA CELEBRAZIONE DELL'8 DICEMBRE
Una splendida giornata di sole ha accompagnato, L'8 DICEMBRE, per le vie della città il carro dell'Immacolata dedicato a papa Giovanni Paolo II e firmato dagli artisti dell'Ucai.
In prima fila, con la striscia tricolore, il generale Carlo Alfiero, il parroco di Santa Croce, don Giosuè Lombardo, gli esponenti del clero e i rappresentanti delle forze dell'ordine.
Poco più dietro, tra i devoti dell'Immacolata, anche l'ex sindaco Valerio Ciavolino che insieme ai suoi più stretti collaboratori ha partecipato in forma privata a tutte le celebrazioni dell'8 dicembre.
Proprio come ha fatto il popolo dei fedeli che, sfidando il freddo della notte, ha atteso fino alle 3,30 del mattino sulle scale della Basilica di S.Croce per poter entrare in chiesa e partecipare alla suggestiva messa dell'alba.
Un'emozione intensa che, insieme al generale Alfiero, hanno voluto condividere con la gente, in diversi momenti, anche gli altri due membri della commissione straordinaria di Palazzo la Salle: il vice prefetto Narcisa Brassesco e il funzionario Luigi Colucci.
Ma, come sempre, i veri protagonisti del corteo sono stati i portatori del carro che dalle 10 alle 16 hanno accompagnato la Vergine lungo le principali strade della città: oltre 400 uomini vestiti di bianco, sopportando il peso della struttura sulle spalle e al ritmo di un'antica campanella che scandisce il passo, si sono dati il cambio in segno di devozione.
Ma ritorniamo in mattinata ,il sole con i suoi raggi illumina e riscalda un ciclo senza nuvole. Una giornata di paradiso archivia i piovaschi che da settimane bagna la città.
L'Immacolata può uscire in processione. Il segnale arriva dalla Basilica di Santa Croce, che alle ore 10.00, apre la porta principale della Prepositura, lasciando
intravedere ai migliaia di fedeli in piazza S.Croce lo Stellato che oscilla armonioso sul capo della Vergine.
Dal segnale dato da un antico campanello in argento, posto nelle mani di Andrea D'Urzo, regista della processione ,il carro fra due ali di folla, e nel suono a festa delle campane della basilica esce trionfale a distanza di un anno.
La città con un lungo e fragoroso applauso saluta la sua Patrona, mentre la statua si innalza maestosa su tutta la costruzione votiva, come ad abbracciare tutto il popolo convenuto, laddove un gran numero di colombe bianche prende il volo verso il cielo.
Il voto che da 143 anni lega Torre del Greco all'Immacota Concezione è stato rinnovato .
Era infatti, l'8 dicembre del 1861 quando la materna protezione dell'Immacolata salvò Torre dalla violenta eruzione vulcanica. Fu allora che il popolo torrese, quale voto, e in segno di riconoscimento alla Vergine protettrice della città corallina, decise di portare ogni otto del mese di dicembre l'Immacolata in processione per le vie del centro storico.
Centinaia sono le persone che, nel giorno della festa ritornano nella città natia.
Un "vero torrese" non può mancare in quel giorno di festa. È l'amore per la Madonna che lo riporta in patria. Il carro, progettato dall'artista torrese Nicola Consiglio, sfila trionfale per le strade della
città preceduto dalla congrega della S.S. Assunta, da gonfaloni delle contrade e da un infinito corteo di fedeli, che sbuca da ogni stradina, pur di vedere la sua gloriosa "Regina".
"Questa giornata di paradiso è stata un dono dell'Immacolata, commenta don Giosuè Lombardo. Oggi la Madonna voleva uscire, volevi riabbracciare il suo popolo, che numeroso ha risposto con amore all'invito della Vergine. È emozionante vedere tutti questi ragazzi di bianco vestiti che oltre a portare la Madonna sulle spalle la portano nel cuore. Cercano protezione sotto il suo manto, sotto il manto di una mamma sempre pronta a dare la vita per i suoi figli, in cambio della preghiera".
Mancano pochi minuti alle 16.00 quando i carro si ritrova di nuovo il Piazza S. Croce per fa ritorno in chiesa. La folla è sempre tanta, malgrado l'ora tarda, anche il sole fà capolino fra qualche nuvola per salutare la "più bella Creatura" che Dio creò.
Il carro spinto dai volti stremati dei cinquecento portatori, risale il dislivello della gradinata.
È il momento pii bello, è il momento dell'arrivederci, è il momento dove ognuno affida le proprie preghiere, le proprie "speranze" in quelle mani delicatamente affusolate e protese in avanti che sembrano quasi racchiudere tutti le invocazioni e le preghiere dei suoi figli.
Tutti gli sguardi sono rivolti a quel suo bel viso che invita a chi le volge lo sguardo ad amarla teneramente, e ad invitarla con affetto filiale, quale Madre di Misericordia.
Parole e momenti che solo un vero torrese e devoto all'Immacolata può sentire nel suo cuore...