2010
2010
8 dicembre 2010
"SIGNORA NOSTRA E MADRE DI TUTTI GLI UOMINI E LE DONNE"
U.C.A.I.
Progetto: N. Consiglio
Sculture: V. Cirillo, V. Ciliberto, G. Fiorentino e D.Frulio
Realizzazione: Riccardo Lamberti
Sabato 18 settembre 2010 nella Basilica di Santa Croce di Torre del Greco,(così come da tradizione) è stato esposto il Progetto del Carro trionfale dell'Immacolata 2010 .
L'esposizione è avvenuta 12 settimane prima della festa della Madonna, il giorno precedente la ricorrenza di San Gennaro, quando ha inizio il ciclo dei dodici sabati di preghiera per la preparazione alla celebrazione dell’Immacolata dell'8 dicembre.
Il titolo del Carro trionfale di quest'anno è«Nostra Signora e Madre di tutti gli uomini e di tutte le donne», nato dalle mani dell’artista Nicola Consiglio in collaborazione con il gruppo dell’Ucai (Unione Cattolica Artisti Italiani).
Anche per quest'anno vi partecipano gli artisti :Vincenzo Ciliberto,Vincenzo Cirillo,Giacomo Fiorentino e Donato Frulio, mentre cosi' come avviene dal 1998 la realizzazione materiale del Carro è affidata a Lamberti Riccardo.
Esprimendo tutta la mia gratitudine al mio amico Michele Tuoro e al Parroco della Basilica di Santa Croce, Don Giosuè Lombardo, per la loro disponibilità,con immensa gioia ho il piacere di presentare in anteprima la spiegazione del carro dell’Immacolata 2010:
Il titolo del carro 2010 è mediato da una preghiera che Papa Benedetto XVI ha rivolto alla Madonna di Fatima nel suo pellegrinaggio del 12 e 13 maggio in Portogallo, nei luoghi dove il 13 maggio del 1917 la Madonna apparve ai tre pastorelli in cinque apparizioni da maggio ad ottobre. Durante la sua visita il Papa ha iniziato così invocando la Madonna: “Maria, Nostra Signora e Madre di tutti gli uomini e di tutte le donne”. Da questa frase nasce il titolo del carro 2010, affidato ancora una volta nella realizzazione del bozzetto agli artisti dell’UCAI, ed in particolar e alla matita del professore Nicola Consiglio. Da un esame stilistico della struttura, vediamo la Madonna posizionata al centro del carro, nonché su di un baldacchino che simbolicamente ed architettonicamente richiama il monumentale baldacchino di San Pietro ideato dal genio di Gian Lorenzo Bernini, quale artifizio per la locazione dell’altare papale. La presenza di questo baldacchino vuole richiamare la comunione con la chiesa universale. Al lato sinistro del castelletto centrale, è raffigurato Papa Benedetto XVI d’innanzi alla Madonna di Fatima: “Eccomi come un figlio che viene a visitare sua Madre”, e lo fa in compagnia di una moltitudine di fratelli e sorelle. Tale evento sarà raffigurato plasticamente in un basso rilievo dove sarà rappresentato il Papa in venerazione della Vergine con il popolo di Dio. Sul laterale opposto del castelletto sarà rappresentato l’Angelo che fa la prima comunione ai tre pastorelli, i fratelli Francesco e Giacinta Marto, e la loro cugina Lucia dos Santos. Lo stesso angelo che nel 1916 fra aprile ed ottobre, apparve sfavillante di luce, qualificandosi come l’Angelo della Pace invitando i tre pastorelli alla preghiera; le apparizioni furono in tutto tre, due volte alla “Loca do Cabeço” e una volta al pozzo nell’orto della casa paterna. Queste apparizioni, narrate da Lucia, vengono classificate come ‘Il ciclo angelico’. La comunione dei pastorelli, oltre ad essere un evento rappresentato in uno dei luoghi di Fatima, è simbolo di unione di Maria all’Eucarestia, quale presenza reale di Gesù. Nel lato posteriore del carro invece, sarà presente un altro bassorilievo nel quale saranno ricordati due eventi; il primo ricorderà i cinquecento anni dalla costruzione della Basilica di Santa Croce il 10 luglio del 1510, ed il secondo invece testimonierà il ventesimo anniversario della visita di Papa Giovanni Paolo II a Torre del Greco avvenuta l’11 novembre del 1990. Dal castelletto centrale, la Madonna scenderà in una pioggia di stelle luminose. Tali rappresenteranno l’intero popolo di Dio secondo la promessa fatta da Jahvè ad Abramo: “Guarda in cielo e conta le stelle, Tale sarà la tua discendenza. Egli credette al Signore, che glielo accreditò come giustizia." (Gn 15, 4-6). Quindi le stelle rappresenteranno tutti gli uomini e le donne di tutta l’umanità, andando a richiamare anche un aspetto interreligioso poiché Abramo è riconosciuto padre della fede per Ebrei, Musulmani e Cristiani. Su uno dei lati anteriori del carro, sarà posizionata in una cornice barocca, una rosa d’oro, la stessa che il Papa ha donato alla Madonna di Fatima; mentre nelle mani di un cherubino, incastonato in una corona, sarà rappresentato il proiettile che Papa Giovanni Paolo II donò alla Madonna di Fatima in seguito all’attentato del 13 maggio 1981. Sormonteranno il globo sul quale sarà posizionata l’immagine regale dell’Immacolata, gli antichi cherubini con i quattro simboli mariani, il giglio, simbolo della purezza della Vergine, la stella, che sta a significare lo splendore della Madonne nella notte del mondo e contemporaneamente annuncia la venuta di Cristo sole di giustizia, lo specchio, simbolo della trasparenza cristallina di Maria e l’infinita bellezza di Dio ed infine la rosa, segno di regalità e di potenza.
LA CELEBRAZIONE DELL' 8 DICEMBRE
Quest'anno rispetto all'anno scorso il tempo è stato clemente,con un cielo sereno e assolato,che ha resistito fino alle 15:30 circa, quando è iniziato a piovere e il Carro in quel momento si trovava in Piazza Luigi Palomba,oramai pronto per il suo ritorno in Basilica.Moltissima gente si è riversata in strada sin dal mattino per accogliere la solenne processione, tra residenti ed emigrati tornati nella città corallina per onorare il Carro Trionfale dell'Immacolata Concezione. Il Carro recante la prodigiosa statua dell'Immacolata è dedicato quest'anno alla visita di sua Santita' Benedetto XVI al Santuario Mariano di Fatima e al ventennale della visita di Papa Giovanni Paolo II, pellegrino sulle spoglie mortali del Beato Vincenzo Romano a Torre del Greco.
Il carro trionfale è uscito dalla Chiesa in una piazza gremita di gente alle ore 10 circa, in ricordo della prima scossa tellurica dell'8 dicembre del 1861.Una Piazza che sembrava un cantiere aperto,che però non ha impedito alle migliaia di torresi di riempirla in ogni punto . Il carro come da tradizione all'inizio della processione si è fermato qualche minuto all'ingresso della Chiesa ,per fare in modo che la statua della Madonna sia innalzata per dare il primo saluto alla popolazione in un immenso abbraccio tra la Madre e i suoi figli di Torre del Greco. Nello stesso istante c'è stato un volo di decine di colombe bianche, in un applauso fragoroso dei presenti, è qui che ha inizio la processione con la delicata discesa del Carro lungo le scalinate ripide di Santa Croce. Come ogni anno, questo il momento più emozionante: tra persone in lacrime, preghiere, braccia al cielo e il suono melodioso di campane misto a quello dei fuochi d'artificio. Dalla piazza semiconclusa, quindi recintata nella parte posteriore, il Carro ha effettuato la manovra per girare in via Salvator Noto,qui un piccolo intoppo, a tratti grottesco: un'auto della Guardia Costiera parcheggiata all'inizio del tratto stradale, di solito isola pedonale, ha bloccato il passaggio del Carro per quasi dieci minuti. Solo dopo diverse sollecitazioni della polizia municipale e l'individuazione dei proprietari il veicolo è stato spostato ed è cosi' iniziata la processione. Il Carro era preceduto dalla Banda "Associazione musicale culturale torrese", composta da 30 elementi, dalla Congrega della S.S. Assunta, dal Preposito curato Don Giosuè Lombardo, da alcuni sacerdoti locali, dagli stemmi della Basilica, e seguito dal Sindaco con le autorità e il gonfalone della città, dai rappresentanti locali dei Cavalieri Templari, da una serie di piccoli carri realizzati e portati a spalla dai ragazzi dei vari comitati e dal lungo corteo popolare . Dopo via Salvator Noto ,si è giunti a via Roma,via Vittorio Veneto,per poi proseguire per la I Traversa e imboccare via Avezzana fino alla Piazza Martiri d'Africa,poi per via Guglielmo Marconi e svoltare per via Circonvallazione,dove davanti alla caserma dei Carabinieri c'è stato un omaggio all'Immacolata,scandito dalle note dell'inno di Mameli,cantato dai numerosi presenti.Si è proseguiti per Corso Vittorio Emanuele,per via Diego Colamarino,fino a Largo Santissimo ,per poi ritornare in Piazza Santa Croce.Sono le 12:50 quando il Carro inizia a scendere per via Comizi,fino alla fermata storica in Largo Santa Maria di Costantinopoli,da qui per la via Rampa Comizi e in via Fontana,dove sosta anche in via Liberta'.
Si prosegue per via Colonnello Pica ,via Monsignor Felice Romano,via Cesare Battisti e via Calastro,qui davanti alla Capitaneria di Porto altro omaggio all'Immacolata da parte dei militari della Marina con il tradizionale suono della sirena portuale. Si arriva sulla Spiaggia del fronte ,dove l'Immacolata sul Porto rende omaggio a tutti gli uomini del mare.Si prosegue per Corso Garibaldi,sotto al ponte ferrovario di Largo Gabella del Pesce ,Strada Agostinella,via XX Settembre,qui come ogni anno ha luogo il tradizionale volo dei colombi bianchi.Giunti in Piazza Luigi Palomba all'altezza della Chiesa del Carmine,una pioggerellina inizia a cadere ,dopo la fermata obbligatoria all'incrocio con via Gaetano de Bottis ,si percorre a passo veloce Corso Umberto I ,via Beato Vincenzo Romano e dopo aver sostato all'incrocio con via Falanga,si arriva in Piazza Santa Croce alle 15:55.Qui l'Immacolata viene alzata per salutare i suoi figli di Torre del Greco,mentre il Parroco Don Giosue' Lombardo,raccoglie tutti i presenti in preghiera e impartisce la solenne benedizione . Il Carro durante il suo percorso, come ogni anno, è stato salutato da tantissima folla esultante, dai balconi decorati con antiche coperte pregiate e lancio di bigliettini colorati con preghiere per la Madonna, da fuochi d'artificio e da omaggi floreali, e dopo un giro di circa 6 ore, alle 16:10 circa il Carro trionfale dell'Immacolata è rientrato in Basilica.
L'appuntamento è al 2011 per i solenni festeggiamenti in onore dell'Immacolata,per il 150°anniversario dell'eruzione del Vesuvio del 1861 e per i 150 anni dal voto fatto all'Immacolata dai nostri padri torresi.