Storia del Carro trionfale
Il carro, questa grande macchina da festa, mobile, sul quale è installata la statua dell'Immacolata, e quindi poi portato in solenne processione per le vie della città, esisteva in vari altri paesi già prima di essere costruito a Torre del Greco nel 1862.
Qualche esempio ci è dato dal carro di Battaglino , realizzato a Napoli, e dal carro della Zita costruito in Sicilia.
Pompeo Battaglino, nobile napoletano, intorno al 1616, si fece promotore di una processione che la sera del sabato santo partiva dalla chiesa di Montecalvario, recando la statua dell'Immacolata su un carro stupendo, circondato da alti dignitari.
Il carro traversava le vie della città fino ad arrivare al Palazzo Reale.
I governatori invitavano i migliori artisti a decorare il rustico del carro che si conservava a cura della congrega.
La notizia dell'ultimo carro è del 1749. Il carro di Battaglino riguardo a grandezza e abbondanza di decorazioni era simile a quello che si costruisce a Torre del Greco.
A Torre del Greco, città eucaristica e mariana, la solennità dell'Immacolata Concezione fu sempre celebrata con particolare fervore ed entusiasmo.
Quasi certamente già prima del 1861 si svolgeva la processione dell' 8 dicembre con la statua della Madonna recata solennemente sotto il pallio bianco a 8 aste per le vie principali della città, ma senza carro votivo.
Prima del Concilio Vaticano II i santi patroni godevano del privilegio di essere portati in processione sotto il pallio.
I Torresi, vivendo nell'Ottocento, secolo in cui la devozione all'Immacolata era al massimo dello splendore, e avendo sperimentato essi stessi la materna protezione di Maria in molte circostanze della vita sia personale che cittadina, desideravano esprimere esternamente, in modo più eclatante, il loro amore verso la Vergine.
Certamente essi avevano contatti commerciali con Napoli e quindi avevano conosciuto gli apparati e le macchine da festa, progettate e realizzate nella stessa città, e forse non si era ancora spento del tutto l'eco dello stupendo carro di Battaglino.
I pescatori di corallo poi con le loro barche coralline, durante le uscite fuori Torre per la pesca dell' oro rosso, avevano potuto ammirare con una punta d'invidia il carro della Zita in Sicilia.
Nacque quindi nelle loro menti l'idea di costruire anche a Torre per la loro Patrona un carro.
Un'impresa abbastanza realizzabile dal momento che Torre vantava i migliori carpentieri, costruttori di barche, decoratori, pittori, ecc.
Il momento favorevole per cui i nostri padri poterono manifestare il loro profondo amore verso l'Immacolata, e quindi portarla in solenne processione non su di un normale basamento, ma su di un carro festoso, fu dato dalla eruzione vulcanica e dal terremoto dell'8 dicembre 1861.
Raccontano gli storici che anche in quell' occasione il popolo ricorse con fiducia all'Immacolata, sperimentandone ancora una volta la sua materna protezione.
In quella circostanza, quale Voto, viene decisa la processione votiva dell'Immacolata su un carro trionfale.
L’anno seguente,1862 ,I torresi sciolsero il Voto e iniziarono la costruzione del primo carro trionfale dell’Immacolata .
Secondo alcune testimonianze, la paranza portante della struttura decorativa del carro venne costruita presso il cantiere navale del maestro Nicola Speranza ,che era situato nello spazio davanti alla Chiesa di Portosalvo.
Da li ,il tutto venne trasportato nella Chiesa di S.Croce,dove l’apparatore Antonio Sorrentino senior assemblò e realizzò tutta la struttura del carro, progettato dall’architetto Antonio Giasanti.
I carri trionfali dal 1862 al 1898 non avevano lo scivolo ,ma bensi veniva usato un meccanismo usato nelle rappresentazioni drammatiche dell’antica Grecia per fare apparire sulla scena dèi ed eroi da regioni sotterranee,tipo ascensore.
Solo nel 1899 con l’avvento a Torre del Greco della rete tranviaria,per esigenze di viabilità ,Enrico Taverna ebbe l’idea del sistema dello scivolo, un mezzo artigianale munito di carrucole con il quale la statua dell'Immacolata veniva sollevata ed abbassata in modo da farla emergere dalla struttura del carro, durante l'uscita e l'ingresso in Basilica ed in circostanze particolari lungo il percorso
della processione,un sistema che viene usato ancora oggi .
Il «carro dell'Immacolata», così come comunemente viene chiamata questa grossa costruzione che viene realizzata in onore della Madonna, è frutto di particolari accorgimenti tecnici e artistici che, allo stesso tempo, racchiudono la genialità e la tecnica di tutto un popolo, ed il suo attaccamento devoto a questa importante festa. La sua realizzazione comincia dal progettarlo graficamente ed è solitamente affidata ad un' artista locale, al quale viene dato un tema, che varia di anno in anno, generalmente tratto dalle litanie lauretane, da qualche antifona mariana, o da qualche avvenimento particolare, come - l'anno mariano -.
Il progetto si deve adeguare alle misure fisse del carro per permettere l'uscita dal portone principale della chiesa (altezza m 5 larghezza m 3),e sono così suddivise:il sostegno per la paranza è alto m 1,15,la struttura decorativa arriva al massimo a 2,85 metri di altezza senza la statua dell'Immacolata,poi bisogna aggiungere il globo m 0,80 dove poggerà la statua, la statua è alta m 1,80 in piu' c'è la corona e lo stellato m 0,40 e si arriva ad un massimo di 7 metri di altezza in totale,il carro ha una larghezza massima di m 2,80,il basamento del carro è lungo m 9 ,invece la lunghezza dei pali non supera i m 10.
La prima fase della costruzione del carro trionfale consiste nel realizzare il basamento di legno e i vari elementi decorativi in cartapesta con particolari di altro materiale che animeranno la rappresentazione.Contemporaneamente vengono realizzate altre eventuali strutture. Questo primo momento si svolge in un apposito laboratorio artigianale .
Ma non si deve partire solo dall'idea grafica,per poi avere solo dei risultati estetici,ma bisogna partire da un momento di fede,di ispirazione,che poi guiderà la mano dell'artista.
Si inizia col porre a terra la cosidetta "cornice" o base come viene comunemente chiamata,che a seconda dell'artista viene rifatta oppure riutilizzata.Poi si iniziano a costruire le strutture interne di legno del pezzo centrale sulla base,dove verrà collocato lo "scivolo " o il "castelletto" dove viene innalzata l'Immacolata,ed altre strutture architettoniche,riferimenti paesaggistici che decorano il carro sia sul lato d'avanti che dietro a seconda del progetto grafico sempre sulla base.
Vi si possono porre in base al progetto anche soggetti umani o degli animali,che animeranno la rappresentazione.
In alcuni casi vengono riutilizzati quei manufatti antichi già utilizzati sul carro nei passati anni,che dovranno solo essere rimodernati a piacimento dell'artista.
In molti casi,specialmente dall'avvento di Riccardo Lamberti,tutto è di nuovissimo manufatto ,quindi l'artista modellera' in creta il soggetto, facendo poi un calco di gesso dove si avra' un negativo per poi immettervi carta con colla nel negativo cosi da ottenere un positivo in cartapesta,che poi modellera' e dipingera'.
Dopo questa fase si inizia a rivestire l'esterno delle strutture in legno con stoffa per poi collocarvi cartoncini colorati ricoperti con del velo e intorno alle strutture sporgenti,che di solito sono dei rococo' barocchi,viene messa della carta dorata per risaltarli.
Mentre gli eventuali soggetti umani ,vengono costruiti con struttura in legno a seconda della posizione e ricoperta da paglia che legata al filo di ferro compone le forme del corpo,dove poi verranno collocati la testa ,le mani,i piedi ed eventuali ali se si tratta di angeli precedentemente realizzati in cartapesta.
A tutto questo poi saranno ricoperti da stoffe accuratamente modellata dall'artista o dallo stesso realizzatore con dei spilli.
L'abilità tecnica, il buon gusto e la finezza decorativa e, soprattutto, l'amore all'Immacolata di Antonio Sorrentino senior,capostipite di quattro generazioni, di suo figlio Vincenzo senior (fino al 1936) e da questo, i figli Stanislao (fino al 1958) e Antonio junior (fino al 1962) e da suo figlio Vincenzo junior (fino al 1997) insieme ai suoi dipendenti,tra cui ricordiamo Ascione Gennaro e Zeno Liberato e dal 1998 di Riccardo Lamberti, che da sempre costruiscono il carro trionfale, e l'appassionato spontaneo concorso dei fedeli e devoti, fanno di questa costruzione votiva una realizzazione imponente e spettacolare.
Fino al 1997 la costruzione del carro (si inizia due mesi prima della festa) avveniva nel deposito artigianale della Dinastia Sorrentino sito nel Convento degli Zoccolanti(quello vicino alla Villa Comunale).
Dal 1998 con l'avvento di Lamberti Riccardo(allievo del maestro Sorrentino Vincenzo j.r.,da cui ha ereditato la passione e l'arte del suo maestro)la prima fase della costruzione del carro avveniva nella Chiesa della SS.Assunta e poi successivamente nella Chiesa di S. Maria di Costantinopoli fino al 2009.
Dal 2010 questa prima fase è realizzata presso il deposito artigianale dello stesso Lamberti.
La seconda fase avviene una quindicina di giorni prima della festa nella Basilica di S. Croce, tradizionalmente nella navata destra,proprio in prossimità della cappella dell'Immacolata. E' qui che avviene la realizzazione della struttura portante del carro, ottenuta legando insieme dei lunghi pali, che a loro volta sostengono, innanzitutto il castelletto con lo «scivolo» su cui si poggerà la statua della Madonna, e poi tutta la poderosa costruzione votiva.E ora che tutto il carro prende forma, si decora, si completa e l'insieme acquista così un significato ben preciso.
Si inizierà con la struttura portante fatta da dei cavalletti di legno alti m 1,15 che dovranno unirsi tra di loro con altri pezzi di legno e legati tra di loro con funi , filo di ferro e puntine,che dovranno sorreggere il carro .
Sopra i cavalletti verranno posti dei lunghi pali di m 10 in lunghezza e altri pali di m 2,80 in larghezza per poter permettere il sollevamento in paranza del carro.
Ora si provvederà a collocare la base decorativa del carro e le strutture decorative in specialmodo il pezzo centrale dove verrà collocato al suo interno il castelletto o scivolo,formato da due travi che permettono lo scorrimento attraverso un binario di un castelletto ,dove verrà collocata la statua dell'Immacolata per permettere di farla salire e scendere a seconda delle altezze.
Dopodicchè saldato tutto con puntine,funi e filo di ferro,si devono finire i particolari,affidati al realizzatore,in un lavoro che solo lui puo' fare.
Finito questo lavoro si metteranno sul carro eventuali simboli mariani in mano ai puttini donati dalla chiesa per l'occasione per addobbare il carro e cosi finiti tutte le decorazioni non resta che porre la statua dell'Immacolata sul carro .
Quindi si giunge al 6 dicembre,giorno della collocazione dell'Immacolata sul carro.
Questa operazione tanto tempo fà avveniva sempre in tarda serata dopo la novena,poi dal 1985 fino a agli inizi del "2000" avveniva nel primo pomeriggio verso le 14, ma dagli inizi del "2000" avviene sempre all'insaputa di tutti,per far si che non avvenga come in passato,che la gente reclami, e voler a tutti i costi rimanere in chiesa ( nascondendosi anche tra i pilastri),per poter assistere a questa operazione.
La statua viene trasportata a peso dalla sua base posta nella navata centrale ad una stanza predisposta in sagrestia della basilica e da lì vi uscirà già pronta e vestita in modo regale per collocarla sul suo carro.
Questa operazione della preparazione della statua dell'Immacolata prima (parliamo di moltissimi anni fà) era affidata ad un certo Raimondo ,il sagrestano della Chiesa della Madonna del Rosario,e alle nipoti del Monsignor Stefano Perna(parroco della Basilica di S.Croce dal 1949 al 1972).
In seguito verso la metà degli anni 70 fino ad oggi questa operazione è affidata a Monsignor Alfonso Punzo (oggi Padre Spirituale della Confraternita del SS.Sacramento e S.Michele Arcangelo in Torre del Greco).
Quindi la statua dalla sagrestia viene portata a peso vicino al carro (lato altare maggiore),e a questa operazione vi partecipano poche persone tra cui il realizzatore con i suoi dipendenti.
L'operazione avviene col collocare la statua su una tavoletta di legno quadrata avente ai 4 lati 4 ganci legati a 4 funi che si congiungono tutte in una che passerà per una puleggia(ruota scannellata su cui si avvolge una fune per sollevare un peso)posta in alto nel soffitto della navata di destra sopra il carro stesso.
Poi viene legata la statua alle 4 funi con un'altra fune tutto intorno ad essa
Sollevata la statua da due ,tre persone con la fune,la statua sollevata da terra viene guidata a mano verso il globo posto sullo scivolo del carro dove poggerà.
Dopodicchè posta sul globo ,una persona posta sull'impalcatura al centro del carro sorregge verso di sè la statua, si toglie la fune che l'avvolgeva tutta intorno a sè,si sganciano le 2 funi dai ganci dietro la tavoletta(lato scivolo) e si toglie la tavoletta di legno tra la base della statua e il globo del castelletto,che in questo caso è stato abbassato il piu possibile sullo scivolo.
Quindi verranno avvitati due grossi perni con chiusura tra la base del castelletto(il globo) e la base della statua,dove già ci sono I due fori e verrà legata con funi e inchiodata, dopo aver constatato l'equilibrio della statua,viene innalzata sullo scivolo alla massima altezza e viene rimesso il pezzo che copre lo scivolo davanti facente parte della struttura decorativa del carro.
Moltissimi anni fa, la legatura dei pali e la sistemazione di tutto l'impianto dello scivolo veniva effettuata dai « calafati », i quali erano poi anche impegnati allo spostamento del carro il giorno 7, alle 14,00, ora in cui si concedevano una pausa dal lavoro e quindi potevano recarsi in chiesa.
L'immagine, sistemata sullo scivolo, sarà abilmente abbassata ed alzata all'uscita e all' entrata della Chiesa, e durante la processione, a seconda delle esigenze del percorso.Questa operazione viene effettuata di solito a mano da due o più persone poste all'interno del carro stesso ,col sistema della puleggia,come vuole la tradizione.
Il giorno successivo il 7 dicembre, quindi, dopo la chiusura del mercatino alle ore 14,00 si assiste ad un momento molto suggestivo: il carro, completo in ogni sua parte, con su in alto l'Immacolata, tra il suono solenne dell' organo, lo scampanio delle campane e gli applausi del popolo che gremisce la Chiesa, viene portato dalla navata destra a quella centrale della Basilica con una ardimentosa manovra sulle spalle di tanti più di cento, tra adulti e giovani, venuti poco prima per conquistarsi il «posto».
Al suono di un'antico campanello d'argento(il primo campanello sotto la paranza,il secondo si alza,il terzo ci si muove)si inizia ad andare un pò indietro col carro,poi si gira e si deve compiere una manovra al millimetro per poter uscire dalla navata di destra,una volta usciti dalla navata si porterà il carro nella navata centrale.
Una volta sistemato il carro sul posto predestinato un tripudio di applausi in chiesa ,il popolo invoca l'Immacolata,la supplicano,piangono e non hanno vergogna di piangere ,è senza dubbio un'esperienza che si ricorderà sempre,infatti si vedono i ragazzi,gli adulti che lì sotto il carro piangono,questo è l'amore dei torresi all'Immacolata.
E' questo il primo incontro ,il primo abbraccio della Madre con i suoi figli.
Nel corso degli anni si sono succeduti e hanno avuto l'onore di suonare il campanello molte persone tra cui ricordiamo :Nicola Speranza,Vincenzo Speranza,Raimondo Speranza,Vincenzo Falanga,Arduino Speranza,Giovanni Acampora, Ciro Balzano,Ciro Abilitato.Attualmente la regia del carro è affidata ad Andrea D'Urzo dal 1993.
Da sottoliniare che dal 1990 al 2004 solo per la Girata del Carro, il campanello è stato affidato a Vincenzo Sorrentino junior(o'paratore).
Finalmente arriva il tanto atteso 8 dicembre, solennità dell'Immacolata; le porte della Chiesa si aprono prima delle 4,00 del mattino; e già una marea di gente invade la Basilica per partecipare alla prima Messa delle ore 4,30.
La consuetudine della prima Messa, alle ore 4,30, ricorda le antiche novene e feste mariane celebrate al sorgere del sole.
Dopo la Celebrazione Eucaristica, una coppia di zampognari esegue nenie natalizie innanzi al «carro».
Alle ore 8,30 tutti i portatori del carro ,dopo aver indossato l'abito bianco,prenderà posto in chiesa per la messa dei portatori.
Essi sono distinti in 5 gruppi:rosso,celeste verde,giallo,blu,in tutto più di 500 uomini che si alterneranno a seconda del programma della processione per portare a spalla il carro dell'Immacolata.
Sono marittimi ,commercianti,gente di piu' estrazione sociali,e comunque molti sono venuti da varie parti d'italia ,ma anche dall'estero per poter essere quà,è un ruolo che non abbandonerebbero per nessuna cosa al mondo.
Alle 11,00 poi, ora nella quale fu avvertita la prima scossa tellurica nell' 8 dicembre 1861, dopo che tutti i portatori del gruppo (secondo il programma della processione) hanno preso posto «sotto» il carro e abbassata la statua della Madonna, al segnale dato da un antico campanello d'argento, il carro esce trionfalmente dalla Basilica, tra due ali di folla.
Un grande e fragoroso applauso espresso da una marea di persone che invade la piazza e le vie adiacenti saluta l'uscita dell'Immacolata. Descrivere quei momenti è impossibile.
Per la sua lunghezza la macchina, che si ferma per alcuni minuti sul sagrato, viene a trovarsi con la parte anteriore già fuori della porta, all'inizio della gradinata, e con la parte posteriore ancora all'interno della Chiesa.
In questo momento l'Immacolata si innalza maestosa su tutta la costruzione votiva, come ad abbracciare tutto il popolo convenuto,mentre un gran numero di colombi,lanciati dal sagrato della chiesa,prende il volo verso il cielo.
C’è un momento in cui la prua sembra quasi cadere ,mentre supera il dislivello dei primi gradini,a questo punto le mani dei molti devoti istintivamente cercano di sostenere il carro lentamente scende verso la piazza.
Il carro trionfale è portato a spalla da circa 150 uomini tra giovani e adulti,i quali indossano un camice bianco:essi producono l’impressione che il carro ondeggi sulle onde del mare spumeggiante.
Tempo fà per un tratto del percorso,i bianco vestiti cedevano il posto ai soldati della Marina,che ieri come oggi,vengono alle loro case,per la licenza natalizia,oppure un permesso speciale.
Il carro è preceduto dalla banda musicale di Torre del Greco,dalla congrega del SS. Sacramento,dalla Congrega della Santissima Assunta,dal Preposito curato con alcuni sacerdoti e,un tempo,anche dagli stemmi della Basilica:il tintinnabolo e l’ombrellone.(Il Tintinnabulo è antichissimo;porta un grosso campanello ornato di oro e sormontato dalla tiara con le chiavi.L’ombrellone,di cui fa cenno la prima volta nel 1391,è a forma di cono,con altre bande alternate di porpora e d’oro).
Segue la processione il sindaco e le autorità comunali con il gonfalone della città,tra il popolo poi,si notano alcuni piccoli carri,abilmente costruiti da semplici devoti e portati sulle spalle da un discreto numero di ragazzi.
L’Immacolata,sul suo carro trionfale,come la definisce il Balzano, incede solenne per le vie della città, tra la folla che sbuca da ogni parte e i fuochi d'artificio;mentre dai balconi, rivestiti di coperte di damasco, di seta e di merletti, una pioggia di bigliettini, di petali di fiori e, una volta, anche di confetti, ne saluta il passaggio.
Un tempo, al passaggio del carro, venivano realizzati lungo le strade dei veri e propri piccoli «altari di panno», in cui era esposta una immagine dell'Immacolata, ai piedi della quale veniva deposta una offerta o in cera o in danaro.
Il carro, dopo aver attraversato gran parte della città, fa il suo ritorno in Chiesa verso le ore 14, tempo in cui, nel 1861, la terra si aprì a vomitare lava di fuoco, e resta esposto in Chiesa per otto giorni.
Il carro, proprio perché votivo, viene realizzato ogni anno.
La solennità dell'Immacolata è preceduta innanzitutto dai dodici sabati, e poi dalla solenne novena, nella quale si cantano l'antica antifona Tota pulchra e il canto Sei pura, sei pia, scritto da S. Alfonso nel 1750.
Il segno esterno dell'inizio della novena è dato dalla bandiera con l'immagine dell'lmmacolata, posta sulla facciata del campanile, la domenica precedente la novena, alle ore 12,00.
Ed ancora, nella domenica che precede immediatamente la festa, vi è da parte delle autorità locali e del popolo l'omaggio floreale alla Madonna.
Qualche parola circa il significato mariano del sabato.
Le giustificazioni di questo culto, su cui storicamente non si è ancora fatta piena luce - a parte le spiegazioni ingenue e leggendarie - vennero a partire dal sec. XII, nello sforzo di metterlo in relazione con il tema redentivo dei due giorni contigui, venerdì e domenica: si tratta di ragioni di convenienza, di valore relativo.
Come «Dio benedisse il settimo giorno e lo santificò»} rispetto agli altri giorni della settimana, così benedisse Maria più di ogni altra creatura ricolmandola di grazia.
Dio nel settimo giorno portò a termine la creazione e cessò da ogni lavoro ('sabato' significa 'riposo');
ma il vero riposo lo trovò in Maria, a cui la liturgia applica le parole della sapienza: « Colui che mi creò riposò nella mia tenda» .
Come il sabato prepara la domenica, così Maria è colei che è più vicina a Cristo e la via che introduce a Lui.
Nel sabato in cui Gesù fu nella tomba, Maria, sola tra tutti, mentre anche i discepoli più prossimi erano dubbiosi, conservò salda e intatta la fede.
Attualmente sono queste le ragioni del culto di Maria nel giorno di sabato.