Gaudino Aniello
Nato a Torre del Greco (NA), si diploma presso l'Istituto Tecnico Commerciale e per Geometri della stessa città. Prosegue gli studi presso la Pontificia Facoltà dell'Italia Meridionale e successivamente presso la Pontificia Università Urbaniana in Roma, conseguendo nel 2006 il baccellerato in Teologia. Sin dall'adolescenza si appassiona e apprende da autodidatta l'arte del presepe settecentesco napoletano.
Maestro nell'arte presepiale napoletana del '700, si distingue per la raffinatezza di gusto e di stile nella realizzazione delle sue opere.
E’ particolarmente stimato per l'abilità nel realizzare in breve tempo opere di una perfezione unica con un'elevata cura per i dettagli. Il suo stile raffinato si esprime sia attraverso l'accurata manifattura delle componenti anatomiche delle sue "creature" sia attraverso la realizzazione delle vesti, cucite a mano con stoffe di S. Leucio.
Nel 2017 e 2018 ha partecipato con alcune sue sculture alla realizzazione artistica del carro trionfale dell’Immacolata .
Nel 2017 su progetto di Riccardo Lamberti , ha realizzato i due pastorelli Giacinta e Francesco (sia al lato destro che sinistro del castelletto), che ricordano la modalità dell'apparizione della Beata Vergine Maria di Fatima, avvenuta proprio sopra l'olmo.
Inoltre è di sua manifattura anche il San Giuseppe con Gesù bambino richiamato nella parte posteriore del Carro,al di sotto di un ideale baldacchino.
Nel 2018 invece su progetto di Don Domenico Panariello e Andrea Martino (nell’anno della Canonizzazione di Vincenzo Romano) ha realizzato San Vincenzo Romano,un vecchio pescatore e un bambino.
Infatti guardando alla poppa del Carro Trionfale, è raffigurata la cosiddetta sciabica, azione evangelizzatrice ad opera di San Vincenzo Romano, quale segno precursore della chiesa in uscita (portale della Basilica aperto verso l’esterno) verso le periferie esistenziali e attenta alle categorie più deboli (bambino e vecchio pescatore).