3 Maggio Festa dei Corpi Santi
Moltissimi anni fà il 3 maggio di ogni anno era festa grande a Torre del Greco,era la festa patronale
detta anche dei Corpi Santi.
Una fila interminabile di statue andava in processione per le vie cittadine, uscendo tutte dalla Basilica di S.Croce,dove nei giorni precedenti erano state trasportate.
La lunghissima processione si chiudeva con la statua dell'Immacolata,
dietro c'era il pallio, sotto il quale il sacedote reggeva una Croce metallica in cui è incastonata la reliquia del Sacro legno
della S.Croce ,conservato oggi nella Cappella della Santa Croce (quella nella navata di sinistra vicino alla cappella del Crocifisso).
Tra una statua e l'altra vi erano le Confraternite del'Assunta,di S.Michele,di S.Luigi Gonzaga,
bande musicali,tra suoni ininterrotti di campane e spari continui di fuochi artificiali.
Questa festa del 3 Maggio poi nel corso degli anni è stata abolita.
La Rappresentazione Sacra dei cosìdetti Corpi Santi era una funzione, ordinata allo scopo di alimentare le Crociate, che si svolgeva ogni anno nella Domenica delle Palme, quando per vari punti di Torre del Greco s'innalzava una Croce, che, a secondo dei gusti particolari e con gara, veniva adornata bellamente di rami d'ulivo e poi festoni e lampadine. La chiusura della festa era ai 3 di maggio, culminando nella ricognizione, per così dire, ufficiale da parte dei Corpi Santi, i quali erano portati presso la Croce designata e con rito speciale la riconoscevano per la vera e l'adoravano.
Mi sembra di rivedere l'Arciprete in abito dimesso e preceduto dai Confrati incappucciati, uscire da S. Maria dell'Ospedale, incamminarsi verso la Strèttola, ove era la Croce vecchia per indi poi ritornare ed indirizzarsi dall'erta ripida del Castello verso la Madonna del Principio. Lo segue il popolo trepidante, fra il salmodiare dei sacerdoti ed il pianto delle donne, nell'ansia di rinvenire la vera Croce. Ma ancora una volta l'aspettativa rimane delusa e si ritorna pieni di sconforto, ognuno picchiandosi il petto, mentre si accusa dei propri trascorsi ! Finalmente un raggio di speranza si annunzia, serpeggia per la Villa la voce di conforto e i i volti si rischiarono, si riprende lena e su in alto, in uno spiazzo fra arbusti, querciuoli e sterpi, si rinviene la Croce, il Legno dal quale s'iniziò la Redenzione del mondo. Ma chi mai sarebbe stato tanto ardito da appressarsi ? Solo i Beati potevano intercedere, ed eccoli uscire da S. Maria dell'Ospedale, in ordinata fila, ognuno sorretto da un ceto particolare di persone, adornati dai segni del proprio mestiere, venire avanti, trasportati dal fervore appassionato e tra l'acclamazione degli astanti per procedere al luogo designato ed assidersi in ordine, fino a quando la Vergine SS. in sembianze meste non riconosceva il Legno su cui il proprio Figlio si era immolato.
Era questo il momento sospirato in cui il pianto svaniva e la gioia riempiva i cuori, gli abiti dimessi si cambiavano in gai colori ed il gemito sostituivasi nel canto :
Vexilla regis prodeunt
Fulget Crucis mysterilirti
Qua vita morte pertulit
Et morte vitam protuìit
Oh! i tempi trascorsi! quanto siamo lontani da quelle usanze ! tanto lontani da perdersi perfino il rimpianto !
Eppure dalla sua conoscenza noi arriviamo a spiegarci la causa di molti avvenimenti posteriori, perché quel luogo, già ingombro di arbusti, querciuoli e sterpi fu, col danaro raccolto, trasformato in una Chiesa tanto grande e bella da divenire di poi la sede della nostra Parrocchia, ed il titolo : Invenzione della Croce ricorda appunto l' antica funzione, mentre ogni anno ancora si rinnova tutto l'incanto di quel Mistero Sacro che tanto commoveva i nostri padri, nel cospargere di fiori le strade per cui passa la Processione di Tutti i Santi.